Il Comune di Summonte, rientra nell’area protetta Del Parco Regionale del Partenio e dal 2017 fa parte dei ‘’Borghi più belli d’Italia”. La sua conformazione, alle pendici del Monte Vallatrone (da cui la denominazione Sub-Monte), si è sviluppata in un lungo arco temporale ed in epoca normanna è divenuto centro feudale fortificato. Nel borgo, oggi possiamo ammirare: La Torre Angioina e il Centro Storico.
Il Castello, probabilmente, fu edificato intorno al 1094 secondo le prime fonti documentarie che dicevano ‘’ Castello qui dicitur Submonte’’, e venne affidato a diverse persone: Il primo signore conosciuto è Raone de Fraineta, che ebbe il feudo nel 1127 dal conte di Avellino Ruggiero de Aquila. Nel 1134 il feudo fu conquistato da Ruggiero II di Sicilia insieme al Castello di Grottolella e al Castello di Altavilla. A partire da questo momento, fu amministrato da Raone Malerba fino alla prima metà del 1300, quando questo fu concesso alla famiglia Della Leonessa poi ci furono gli Spinelli, gli Albertini fino ai Doria che rimasero feudatari di Summonte per oltre duecento anni. Sui ruderi del Castello fu elevata la torre; questa struttura restava al centro di un borgo difeso da mura a cui si accedeva attraverso almeno tre porte, una delle quali dedicata a San Nicola, patrono di Summonte.
Alta circa 16 metri la torre presentava una struttura robusta; i solai (forse cinque) avevano travi e tavolato in legno di castagno collegati da una ripida scala anch’essa in legno. In basso vi era una cisterna alimentata dalle acque piovane. Dai vari piani della Torre, attraverso feritoie orientate in direzioni diverse, si controllava tutto il territorio circostante. La Torre restò attiva fino al XVI secolo quando, ad opera di nuovi feudatari, il centro abitato e le fortificazioni furono demolite e la popolazione fu costretta a trasferirsi all’esterno delle mura dove fu fondato un nuovo insediamento. La Torre, riportata all’antico splendore oggi ospita il Museo Civico Di Summonte istituito nel 2008 e riconosciuto nel 2011 dalla regione Campania come Museo di ‘’Interesse Regionale’’. Il Museo presenta due sezioni: una dedicata alle armi Medievali, l’altra ai reperti archeologici rinvenuti nel Castello. Nelle Sale del Corpo di Guardia è allestita la mostra permanente ‘’Submontis Medievalia’’ costituita da una serie di riproduzioni, di armamenti generalmente utilizzati dalle guarnigioni militari tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo. L’esposizione presenta anche una serie di arnesi legati ai momenti trascorsi dai soldati durante i turni di guardia, con il gioco della “tria”. Il Museo celebra anche, con una mostra permanente la famiglia Doria, Feudatari del Borgo nel XVI secolo. Per quale ragione i Doria si interessano di Summonte? Nel corso del viceregno spagnolo, l’Imperatore Carlo V concesse ad Andrea Doria ed ai suoi discendenti, come riconoscimento dei servigi resigli, le signorie di importanti aree del Mezzogiorno peninsulare, nonché importanti feudi; tra questi feudi c’era Summonte. L’interesse dei genovesi verso territori lontani dal mare, sono da ricercare nella spasmodica ricerca di materie prime. Il legno, costituito da varie essenze (in particolare il rovere e le conifere) era destinato ai cantieri navali presenti sulle coste della Campania e veniva raccolto dai boschi montani al fine di avviarne la preliminare lavorazione e stoccarlo per la stagionatura. Furono edificati piccoli ambienti in funzione di deposito; era una soluzione che garantiva al tempo stesso possibilità di organizzazione del lavoro e sicurezza dalle incursioni del banditismo. Su questa linea si mossero Carlo Doria e i suoi successori per circa un secolo, fino al decadere di questo sistema produttivo.