L’antica Capua, attuale Santa Maria Capua Vetere, fu per molti secoli la capitale della Campania. Famosa per le ricchezze dei suoi cittadini e per lo stile di vita particolarmente elegante delle sue classi dirigenti, Capua antica è ricordata soprattutto per gli ozi che seppe offrire al rude Annibale, nel corso della seconda guerra punica, e per la sconvolgente, tragica e sanguinosa rivolta di schiavi gladiatori capeggiata da Spartaco nel 73 a. C. Il ruolo egemone di Capua era saldamente fondato su un consistente peso economico, politico, culturale e religioso. La straordinaria fertilità del suolo e l’abbondanza di acqua costituirono un potentissimo fattore di attrazione tanto da essere un eccezionale esempio di integrazione tra le civiltà: quella etrusca e quella romana. La città imperiale vide più volte rinnovati i monumenti e gli spazi pubblici; oggi possiamo ancora ammirare: L’Arco di Adriano (dedicato all’imperatore Adriano), il Mitreo (dedicato al culto del Dio Mitra, divinità persiana connessa al Sole) e l’Anfiteatro. Quest’ultimo fu inserito in una complessa organizzazione dell’area subito fuori dalle mura Ovest della città. Dopo la demolizione dell’arena di Spartaco, fu costruito un grandioso anfiteatro in grado di ospitare fino a 60.000 spettatori. Il modello di riferimento fu il Colosseo di Roma, rispetto al quale questo edificio è di poco inferiore. Alto in origine 44 metri, presentava quattro piani, i primi tre con arcate sovrapposte. Gli spettatori si accomodavano secondo il rango sociale in ciascuno dei tre settori nei quali erano suddivise le gradinate. Per garantire la sicurezza degli spettatori l’arena era separata dalle gradinate da un alto muro e poggiava su un sistema di sotterranei nei quali si trovavano i macchinari scenici, gli addetti e i protagonisti degli spettacoli.
Nonostante i gravissimi danni provocati dai Vandali di Genserico, Capua restò, anche sotto i Longobardi, una delle principali città della Campania. Fu l’incursione Saracena a spingere i Capuani a traslocare per trovare un luogo più facilmente difendibile; il sito prescelto fu il porto fluviale di Casilinum, cominciò così una nuova pagina della storia di Capua.