Nella cornice dei Monti del Partenio scopriamo la magia di un sito da favola CASTELLO DI MONTEFORTE E CHIESA DI SAN MARTINO Il Castello sorge sulla collina di San Martino e attorno ad esso si sviluppò il borgo medievale da cui ebbe origine il centro abitato. Si dice che il Castello di Monteforte Irpino affondi le sue radici già in epoca romana quando era un castrum. Durante la seconda guerra punica Annibale fece del Castello una base per poter tendere una trappola ai Romani, prima di dirigersi verso Canne, dove avrebbe riportato una importante vittoria. Recenti ricerche archeologiche hanno confermato che si avrebbe traccia della struttura sin dall’891, in piena dominazione longobarda. Ampliato dai Normanni, dagli Angioini e, in seguito, dagli Aragonesi, il castello, oggi, conserva parte delle mura perimetrali in pietra e una torre a pianta circolare.
Nel periodo Angioino, passò ai Principi di Monfort. Vi dimorò il conte Guido di Monfort che nel 1271, nella cattedrale di Viterbo, uccise il principe Enrico d’Inghilterra. A causa di questo delitto gli furono sottratti tutti i possedimenti e il Castello passò alla famiglia Orsini alla cui casata rimase fino al 1806. Il castello fu poi fatto ristrutturare e trasformato in residenza estiva da Carlo d’Angiò che vi dimorò più volte. Fu abbandonato a se stesso dal XVI secolo.
Nei pressi del Castello troviamo la chiesa di San Martino, il cui culto si diffuse con l’arrivo degli Angioini intorno al 1250. Nel 1456 fu totalmente distrutta da un violento terremoto e fu nuovamente costruita nel 1549. Nel 1700 fu arricchita da preziosità artistiche barocche. Ma, un nuovo terremoto la distrusse nel 1805; l’abbandono della struttura alla fine del 1800, la caduta di un fulmine che provocò ingenti danni alla copertura, il crollo del tetto nel 1970 e il terremoto del 1980 la compromisero irrimediabilmente. Oggi è stata egregiamente ripresa ed a salvarsi è stata proprio la statua di San Martino. L’esterno presenta un portale d’ingresso costituito da due stipiti in piperno sormontati da un architrave e un arco; l’interno si presenta diviso in tre navate separate da pilastri in piperno.