BELLEZZE D'ITALIA

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© nicholas de lucia


Santuario di Montevergine

2024-09-18 10:09

Nicholas De Lucia

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Santuario di Montevergine

Scopriamo insieme il Santuario di Montevergine e la sua storia

Il Santuario di Montevergine fu fondato nel 1124 da San Guglielmo Abate (Da Vercelli). Abbandonato il sogno di condurre una vita da eremita, costituisce insieme ai suoi primi discepoli un piccolo cenobio e in breve tempo dà vita ad una nuova famiglia monastica, uniformandosi alla Regola di San Benedetto. Ben presto il santuario di Montevergine diventa meta di pellegrinaggio di devoti alla Madonna provenienti da tutto il regno normanno nell’Italia meridionale.


Oggi la Madonna di Montevergine viene chiamata, anche, Mamma Schiavona.


Perché viene chiamata Mamma Schiavona?


Perché schiavona in Napoletano vuol dire scura di carnagione, infatti, viene chiamata anche Madonna Nera ed è considerata la “Madonna degli ultimi”.


Il Santuario fu il primo Santuario Mariano della Campania.


Il quadro della Madonna è costituito da due tavole, il volto della Madonna, è stato dipinto su una sola tavola per evitare che si vedessero giunture.




Ma da chi fu donato il quadro?


Il quadro sarebbe giunto per via ereditaria, a Caterina di Valois che, dopo un restailing, l’avrebbe donata ai monaci di Montevergine, facendola collocare nella cappella della famiglia D’Angiò. Ben presto la leggenda risultò totalmente infondata in quanto la data di donazione al santuario non poteva essere esatta perché Caterina II avrebbe avuto solamente dieci anni ed inoltre, da uno scritto conservato nel monastero irpino, il quadro era già presente dalla fine del XIII secolo. Si ipotizzò, allora, che l'opera potesse essere stata realizzata da Pietro Cavallini, o comunque dalla sua scuola, su commissione della Famiglia Angioina, famiglia sicuramente a cui l'opera appartiene vista la presenza dei “gigli angioini”.


Durante la Seconda guerra mondiale, Il Santuario dell’Abbazia di Montevergine ha custodito e protetto, nell’altare ligneo, la Sacra Sindone.


Ma perché fu scelto questo Santuario?


Quando l’Italia si apprestava ad entrare nel secondo conflitto mondiale, Casa Savoia, custode della preziosa reliquia, decise di adottare delle misure cautelative e trasferire la Sacra Sindone in un luogo sicuro. Per proteggere il “Sacro lenzuolo” che aveva avvolto il corpo di Gesù, furono presi in considerazione molti luoghi ma, tutti apparivano non sufficientemente sicuri in caso di bombardamenti. Per cui si decise di portare la Sacra Sindone a Montevergine, il cardinale Montini (futuro papa Paolo VI) chiamò l’abate per comunicargli la decisione. La notizia era molto segreta e gli stessi residenti dell’abazia non ne erano a conoscenza. La cassa d’argento, contenente la reliquia, fu posta sotto l’altare del Coretto e vi rimase dal 1939 fino alla notte tra il 28 e il 29 ottobre 1946.


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Quando fu restituita?


Nel 1946, terminata la guerra, fu chiesto di restituire la Sacra Sindone, che nel frattempo era passata sotto la custodia del Papa e affidata alla cura del vescovo di Torino.


Il Santuario è, ancora oggi dopo 900 anni dalla sua fondazione, un centro importantissimo per la Cristianità.


Per salire verso Montevergine si può utilizzare anche la funivia che è la più ripida d’Europa.


Continuando l’ascesa del monte Partenio, oltre il Santuario si può trovare la Base Nato americana, operativa dal 1966 al 1987 usata durante il periodo della guerra fredda, perché era il più grande sito di comunicazione della Air Force in Italia ed era considerata una delle basi strategicamente più importanti nel Mediterraneo. Questa base ha avuto un ruolo importantissimo anche durante il sisma del 1980 in Irpinia, fornendo uomini e mezzi per i soccorsi. Continuando incontriamo il Campo Maggiore, una suggestiva distesa di natura incontaminata, nonché un piccolo specchio d’acqua, residuo di un laghetto carsico che regalava al paesaggio un tocco fiabesco.



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