BELLEZZE D'ITALIA

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© nicholas de lucia


La Costiera Amalfitana

2024-07-20 17:28

Nicholas De Lucia

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La Costiera Amalfitana

Scopriamo la Costiera Amalfitana la sua storia, le sue città e le sue tradizioni

La Costiera Amalfitana, famosa meta per le vacanze, è un tratto di 50 km che si snoda da Sorrento a Salerno e prende il nome dalla città di Amalfi.


Grazie ad uno straordinario paesaggio culturale di eccezionale valore e ad un rispettoso rapporto tra uomo e natura, nel 1997 è diventata Patrimonio dell’UNESCO.


La sua particolare topografia e l’evoluzione storica hanno permesso di conservare una natura al tempo stesso incontaminata e armoniosamente fusa con le attività dell’uomo.


Il paesaggio è caratterizzato dalla tipica macchia mediterranea, da boschi e zone rocciose, ma anche dai preziosi alberi di agrumi e dai vigneti. I borghi della Costiera Amalfitana sono deliziosi presepi sospesi sul mare.


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L’origine di Amalfi non ha molte testimonianze, ma un’iscrizione, “Descendit ex patribus romanorum” conferma che furono i Romani a fondarla. La leggenda narra che Amalfi fosse una fanciulla amata da Ercole, il dio pagano della forza, ma il suo amore ebbe vita breve. Quando la fanciulla si spense, Ercole la seppellì nel posto più bello del mondo e per immortalarla ne diede il nome alla città da lui qui costruita.


Per la storia invece fu fondata dopo la morte di Costantino, trae le sue origini da famiglie romane che, imbarcate per Costantinopoli, furono travolte dalla tempesta nel golfo di Policastro. Vi avrebbero fondato una «Melphes» l’attuale Melfi, poi trasferitisi più a nord, avrebbero preso dimora nell’attuale Amalfi, fondandola col nome di «A-Melphes».


Nel IX secolo, Amalfi conobbe il suo massimo splendore, grazie anche alla grande estensione territoriale, divenne una delle quattro repubbliche marinare italiane, e si contese la supremazia sul traffico marittimo della penisola insieme alle rivali Venezia, Genova e Pisa.


Riuscì ad affermarsi all’interno del Mediterraneo e a sviluppare un traffico florido e prosperoso, grazie anche alle varie colonie che aveva collocato nelle città straniere più importanti.


Il codice di diritto marittimo, o Tavola Amalfitana, che rimase in vigore ad Amalfi fino al ’700, risale a questo periodo, ed è ora conservato nel museo civico. Grazie al codice è stato possibile ricostruire in modo dettagliato il funzionamento e la progressione della società amalfitana.


Nel X secolo divenne poi Ducato. Il ducato amalfitano conobbe la sua massima espansione tra la fine del X e l'inizio dell'XI secolo.


Nel 1135 Amalfi subì un orribile saccheggio da parte dei Pisani «traditori» chiamati in soccorso contro la prepotenza normanna. È da questo periodo che ha inizio la decadenza di Amalfi.


Tra la fine del ’300 e l’inizio del ’400 Amalfi passò da una dominazione all’altra. Nel 1343 uno spaventoso maremoto, descritto dal Petrarca, investì la costiera; gran parte dell’abitato andò distrutto (con esso probabilmente anche il palazzo Ducale, citato in un documento come «palatium amalphitanum»), furono sommerse le fortificazioni, i cantieri navali, i magazzini e le attrezzature marittime. Cinque anni dopo, la famosa peste del 1348, descritta dal Boccaccio, completò l’opera di distruzione fra gli uomini.


Soltanto sul finire dell’Ottocento l’affermarsi del fenomeno turistico ridiede incremento ad una città che costituisce l’epicentro economico di tutta la costiera.


AMALFI


Oggi ci accoglie la piazzetta centrale della città, dominata dal maestoso Duomo dedicato a Sant’Andrea apostolo che, con la sua facciata policroma e la variopinta cupola maiolicata, sorge in posizione panoramica in cima ad una lunga scalinata.




  


  Al suo interno, è sorprendente il mix di elementi saraceni e arabeggianti che raggiunge il culmine nello splendido Chiostro del Paradiso con gli archi imbiancati a calce e costellato da palme. 8ac97900-64d7-440f-bc71-342b656bcb13jpg 


Il corso principale è affollato di negozi tra i quali spiccano quelli specializzati nella famosa carta di Amalfi, estremamente pregiata e lavorata a mano. Nella cosiddetta Valle dei Mulini si trovano, tuttora, le antiche cartiere, il Museo della Carta e un mulino del 1350, uno dei più antichi d’Europa.


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Ma Amalfi non è solo storia e tradizioni è anche contemporaneità, possiamo infatti ammirare le sculture di Bruno Catalano «I viaggiatori», installate sul lungomare con tutta la loro imponenza e la loro forza espressiva per omaggiare agli Amalfitani nel mondo: donne e uomini che hanno lasciato i luoghi dell’infanzia per lavoro o perché costretti da situazioni contingenti. Come gli oriundi che partirono verso terre lontane a inizio Novecento. Le loro valigie non erano cariche solo di effetti personali ma di tante speranze riposte in quelle terre che li ospitarono e in cui oggi continuano a vivere i loro congiunti più stretti.



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RAVELLO


   ( Città della musica)  ravello-amalfi-coast11jpg                                                                            


Il percorso continua con una sosta alla splendida località di Ravello.                                                 Posizionata a 350 metri dal mare, a Ravello Wagner ambientò parte del suo Parsifal e Lawrence scrisse il suo capolavoro “L’amante di Lady Chatterley”. L’esplorazione di questa perla della Costiera comincia dalla Basilica di Santa Maria Assunta e San Pantaleone, probabilmente una delle più antiche basiliche d’Italia, la cui costruzione risale al 1806 e prosegue con un’immersione nell’architettura suggestiva di Villa Rufolo, costruita intorno al XIII secolo, per poi procedere verso la terrazza sull’infinito di Ravello. Si tratta di un magnifico terrazzo sospeso a 400 metri che non solo offre una vista impareggiabile sulla Costiera ma, ogni anno ospita un festival musicale e culturale tra i più importanti e al quale prendono parte artisti di fama internazionale “Il Ravello Festival”.


 


 



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